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L'ideologia tecnocratico-buonista del mondo perfetto che ovunque domina nell'Occidente, sta portando ad un disarmo culturale (quando non ad una oikophobia), e a una delegittimazione del concetto di Stato. Ne deriva, in economia e specie in Europa, una redistribuzione solidaristica che conforma dall'alto il "merito" e la "crescita" con complicate procedure a punti. La crisi nella realtà italiana dominata da tempo immemorabile dall'adeguamento marginale e dal carattere eventuale dello Stato è più acuta che altrove. Gli effetti si riverberano nei frenetici mutamenti dell'organizzazione pubblica e nei rapporti tra Autorità e cittadini che vengono esaminati in dettaglio da Giovanni Cofrancesco e Fabrizio Borasi. Prefazioni di Tommaso Edoardo Frosini e di Piero Ostellino. Contributi di Alberto Marcheselli e Massimiliano Cattapani.